La maggior parte dei cibi possono essere consumati anche quando sono scaduti, secondo quelle che sono le regole base del settore dell’alimentazione.
Molte date di scadenza sugli alimenti indicano soprattutto la qualità e non la sicurezza: cosa significa questo? A detta degli esperti che si occupano del settore dell’alimentazione a 360 gradi, diversi prodotti possono essere consumati oltre la data riportata sulla confezione. A dire la verità, già bisognerebbe saper leggere bene le etichette, per comprendere quelli che sono i cibi che si possono consumare anche scaduti e quelli per cui non bisogna andare oltre quella data.

La maggior parte del cibo che consumiamo, in realtà, non contiene una vera e propria scadenza, ma una dicitura del tipo “da consumarsi preferibilmente entro…”, seguito da una data che può essere giorno, mese e anno, oppure solo il mese e l’anno. Questa scadenza in realtà indica il termine minimo di conservazione, ovvero che quel prodotto, entro quella data, mantiene ancora tutte le sue proprietà, ma è sicuro da consumare anche dopo, se ben conservato.
Quali alimenti sono più sicuri anche dopo la data di scadenza
Secondo gli esperti, in particolare, alimenti con poca acqua, con alta acidità o con molto zucchero sono naturalmente più stabili e quindi meno soggetti alla crescita di batteri o muffe. L’elenco è davvero lungo, ma al primo posto troviamo senza alcun dubbio la pasta secca, ma chiaramente – per quanto detto poc’anzi – anche riso e legumi secchi possono durare molto più a lungo della data indicata, e fin qui forse nemmeno ci voleva un esperto per dirvelo.

Lo stesso vale per marmellate non aperte, maionese chiusa, latte pastorizzato ancora sigillato, bevande vegetali a lunga conservazione e zuppe in scatola integre. In questi casi, l’attenzione massima deve essere prestata alla durata del prodotto dal momento in cui viene aperto, perché ci troviamo di fronte a tutta una serie di alimenti che devono essere poi consumati nel giro di breve tempo, quando non più integri.
A cosa bisogna prestare particolare attenzione
Bisogna affidarsi, nei casi di prodotti che non vengono conservati in maniera integra, o quantomeno si sospetta questo, sempre ai propri sensi: se qualcosa ha un aspetto strano, odora male, ha cambiato colore o presenta packaging danneggiato, è meglio non consumarlo anche se la data non è ancora superata. Insomma, più che guardare la data di scadenza, nel momento in cui si consuma un prodotto, bisogna guardare “come è ridotto”.

“Scaduto” non significa automaticamente pericoloso, ma richiede attenzione e buon senso, allo stesso tempo su molti prodotti che non sono ancora scaduti bisogna rivolgere una particolare cura, per capire se appunto possano essere stati aperti, non siano conservati in maniera integra e per questo possono essere non più nelle condizioni di potersi consumare. Infine, la qualità può deteriorarsi prima della sicurezza: un alimento potresti trovarlo con gusto, colore o consistenza peggiorati.





