Cittadini furiosi, è in arrivo una nuova tassa che farà lievitare i costi di moltissimi prodotti: tutte le novità che devi conoscere.
Negli ultimi giorni l’aria è pesante. Non è solo il freddo, né le solite lamentele: c’è qualcosa che ha fatto saltare i nervi a parecchi italiani. Una notizia che ha scatenato quel misto di incredulità e rabbia che conosciamo fin troppo bene.
Quando senti parlare di una nuova tassa ormai ti viene spontaneo mettere le mani in tasca per controllare cosa resta. E tutti ci chiediamo: “Non bastava tutto il resto?”.
La verità è che stavolta nessuno se l’aspettava. Né chi segue la politica ogni giorno, né chi la guarda solo da lontano, giusto per capire se deve prepararsi a un’altra stangata.
L’Europa sta lavorando a un piano enorme sulla salute, una cosa che riguarda tutti i Paesi e che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe aiutare a prevenire problemi molto seri.
Bruxelles sostiene che intervenire prima sia meglio che curare dopo, e se la guardi così può anche avere senso. Però, come succede spesso. Il problema è che l’Unione Europea vuole introdurre una tassa sui cibi ultra-processati e sugli alcopops, quelle bevande dolci e leggere che i ragazzi bevono come fossero succhi di frutta, ma che contengono anche alcol.
La spiegazione ufficiale è semplice: questi prodotti, secondo Bruxelles, incidono pesantemente sulla salute pubblica. Troppi zuccheri, troppo sale, troppi grassi, troppi additivi. Tutte sostanze che nel lungo periodo fanno male.
Il ragionamento dietro questa nuova tassa è molto logico: se li rendi meno convenienti alzando i prezzi, la gente li compra meno. Se la gente li compra meno, si ammala meno. E il conto finale costa meno ai vari Paesi.
Si comincia con il nuovo anno 2026, con una tassazione comune tra gli Stati membri. Non hanno ancora reso pubblico quanto sarà questo extra.
Nella stessa bozza, Bruxelles si è data obiettivi importanti da raggiungere entro il 2035: meno morti per malattie cardiovascolari, più diagnosi precoci, più controllo di obesità, diabete e ipertensione. Insomma, un progetto gigante che, almeno in teoria, dovrebbe proteggere milioni di cittadini.
E non finisce qui, nel documento si parla anche di:
Tutto molto ambizioso, tutto molto “europeo”, tutto perfetto finché non arriva la parte in cui si parla di mettere tasse sulle cose che la gente compra tutti i giorni.
Quello che resta, al momento, è un enorme punto interrogativo, e un Paese irritato poiché, ancora una volta, le decisioni peseranno sui cittadini, senza cercare strade alternative per affrontare il problema.
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